Test
Soffri di roncopatie o di apnee ostruttive del sonno?
Per chi pensa di poter soffrire di roncopatie o di apnee ostruttive nel sonno proponiamo un semplice test, una polisonnografia mediante un apparecchio da indossare la notte e consegnare al medico il giorno dopo.
I dati registrati saranno analizzati ed il medico in base ai vostri dati potrà stilare la vostra diagnosi in maniera accurata ed eventualmente impostare la giusta terapia.
Per prenotare il tuo test, cerca il medico specializzato nella pagina dei medici.
La polisonnografia è un esame indolore, privo di controindicazioni o complicanze, che consente di monitorare durante la notte numerose funzioni dell’organismo. Vengono registrati tutti gli eventi correlati alla regolarità del respiro, il battito cardiaco, il cambio di posizione del paziente, evidenziando le fasi di apnea, la loro frequenza e durata.
Terapie
Le terapie per combattere i problemi di russamento e apnee notturne sono diverse. Spesso per evitare di russare, nei pazienti in sovrappeso, il medico consiglia una sana dieta alimentare. Molte volte ciò non è sufficiente, in questo caso può essere necessaria una terapia ventilatoria con CPAP, un piccolo ventilatore che aiuta la respirazione durante il sonno, oppure l’uso di dispositivi odontoiatrici da applicare durante la notte (simili a bite). In altri casi la scelta migliore è invece un intervento chirurgico, risolutivo e mininvasivo.
In ogni caso, per diagnosticare il disturbo e identificare la terapia giusta per ogni situazione occorre sempre rivolgersi a un medico specializzato in medicina del sonno.
Noi del Bruma Group siamo specialazzati nella costruzione di un meccanismo di protrusione mandibolare che si indossa la notte come un semplice bite ortodontico che non ha controindicazioni.
Questo semplice dispositivo vi permetterà di dormire senza mascherine di ventilazione con tutti i disagi del caso, con il nostro dispositivo potrete quindi dormire tranquillamente senza tubi, mascherine facciali ed elastici per tenere le mascherine sulla faccia.
Per curare l’apnea del sonno, in un primo tempo i medici guidano i loro pazienti verso la ventilazione notturna in pressione positiva continua (PPC). Un trattamento pesante che i pazienti fanno spesso fatica a seguire. La seconda opzione sono le ortesi d’avanzamento mandibolare. Queste sono costituite da due parti superiore e inferiore collegate tra loro da piccole barre regolabili o da sistemi brevettati in resina termoplastica molto piu’ sicuri e stabili che mantengono la mascella inferiore in avanti durante il sonno. Questo sistema consente di lasciar passare meglio l’aria a livello della faringe e di diminuire l’ostruzione.
Noi consigliamo “Bruma”, un sistema Brevettato che garantisce una sicurezza sulla soluzione del problema.
Ventilatore a pressione positiva continua
Il ventilatore a pressione positiva continua (CPAP) usa una maschera che copre il naso e la bocca, oppure solo il naso.
Se l’apnea nel sonno viene curata, il paziente probabilmente smetterà di russare; tuttavia, se non russa, non significa automaticamente che le apnee nel sonno siano cessate o che può smettere di usare il ventilatore L’apnea nel sonno, infatti, può ripresentarsi se non si usa il ventilatore a pressione positiva continua oppure se non lo si usa correttamente.
Di norma il ventilatore a pressione positiva continua viene consegnato a domicilio da un tecnico che lo installa e lo tara a seconda della prescrizione medica. Dopo l’installazione, è comunque necessario farlo tarare di tanto in tanto per ottenere risultati ottimali.
La ventilazione a pressione positiva continua può causare effetti collaterali in alcuni pazienti; tra di essi ricordiamo:
- secchezza nasale o naso che cola,
- irritazione della pelle del volto,
- bocca secca,
- mal di testa.
Se avete problemi con il ventilatore, chiedete consiglio allo specialista, agli infermieri e al tecnico: insieme potete prendere provvedimenti per diminuire gli effetti collaterali. Ad esempio può essere necessario modificare le impostazioni del ventilatore oppure le dimensioni della mascherina. Per alleviare la secchezza nasale o non avere più il naso che cola, può essere utile umidificare l’aria che attraversa la maschera oppure usare uno spray nasale.
Esistono diversi tipi di ventilatori e di maschere. Se quello che state usando non vi soddisfa, chiedete consiglio al medico che può suggerirvi di cambiare tipo, passando a uno più comodo.
Chi soffre di sintomi gravi dell’apnea nel sonno di norma si sente molto meglio una volta iniziata la ventilazione a pressione positiva continua.
Intervento chirurgico
L’intervento chirurgico è effettuato per allargare le vie respiratorie, di norma vengono rimossi, irrigiditi o ristretti i tessuti in eccesso nella bocca o nella gola, oppure viene risistemata la mandibola.
L’intervento chirurgico per irrigidire o atrofizzare il tessuto in eccesso viene effettuato in ambulatorio oppure in ospedale. Per far contrarre leggermente il tessuto possono essere necessarie piccole iniezioni o altre terapie locali. Per farlo restringere di più, invece, può essere utile una terapia ripetuta. Per irrigidire il tessuto, il medico pratica una piccola incisione al suo interno e inserisce una placca di plastica rigida.Per rimuovere il tessuto in eccesso, l’intervento chirurgico va effettuato in ospedale in anestesia. Dopo l’intervento, si può continuare ad avere mal di gola per una, due settimane.
L’intervento chirurgico di rimozione delle tonsille può essere utile in alcuni bambini, se sono le tonsille a bloccare la respirazione. Il pediatra può suggerire di aspettare per vedere se i tessuti si atrofizzano spontaneamente, durante la crescita del bambino.
Sorveglianza continua e CPap
Se la terapia causa effetti collaterali fastidiosi, dovete tenerlo informato.
La sorveglianza continua è importante se siete in terapia con la ventilazione a pressione positiva continua. Prima di adattarsi a questa terapia può volerci un po’ di tempo. Se il ventilatore è scomodo o se non vi sembra efficace, informate il medico.
Probabilmente sarà necessario passare a un ventilatore o a una mascherina diversi; in alternativa potrebbe essere necessaria una terapia per alleviare gli effetti collaterali. Cercate di non ingrassare. Se ingrassate, l’apnea nel sonno può peggiorare e può essere necessario modificare il ventilatore. Se dimagrite, invece, potreste riuscire ad alleviare i sintomi dell’apnea nel sonno.
Finché l’apnea nel sonno non viene curata, dovete essere consapevoli del rischio derivante dalla guida o dall’uso di macchinari pericolosi.Se dovete sottoporvi a un intervento chirurgico sotto anestesia, comunicate al chirurgo e ai medici che soffrite di apnea nel sonno. Potrebbero essere necessari particolari accorgimenti per mantenere aperte le vie respiratorie durante l’intervento. Se usate l’apparecchio per curare l’apnea nel sonno, dovrete andare regolarmente dal dentista.
Apparecchi ortodontici
Il medico, inoltre, può consigliarvi di mettere l’apparecchio se russate molto ma non soffrite di apnea nel sonno. Il dentista o l’ortodontista possono realizzare un apparecchio di plastica su misura per curare l’apnea nel sonno. L’ortodontista è specializzato nella correzione dei problemi dei denti e delle mandibole. L’apparecchio rimetterà in posizione la mandibola e la lingua e vi aiuterà a tenere aperte le vie respiratorie durante il sonno.
Se usate l’apparecchio e trovate che è scomodo o vi fa male, avvertite il medico. Con ogni probabilità dovrete effettuare visite periodiche per regolarlo in modo che vi stia bene.